La psicologia e le scienze psicologiche sono evolute grazie alle ricerche di numerosissimi autori, alcuni dei quali possono essere considerati ormai classici. Le loro biografie sono spesso interessanti quanto i risultati dei loro studi (e proprio alle biografie rimanda un’apposita icona). Altrettanto interessante anche il fatto che molti di loro abbiano sperimentato percorsi diversi prima di arrivare alla psicologia, quasi che ricercassero uno specifico sapere scientifico senza riuscire a trovarlo nelle scienze da sempre considerate tali. In altri casi il sapere raccolto nei diversi percorsi ha costituito le premesse per approfondire ricerche specifiche e raggiungere traguardi importanti in ambito psicologico ma non solo date le numerose ricadute in tanti altri settori. In ogni caso ci piace sottolineare queste varie sfaccettature che compongono il curriculum di questi autori (rappresentate graficamente tramite barre colorate). La frequente integrazione tra discipline diverse si unisce spesso a una spiccata attitudine al confronto e alla collaborazione tra colleghi, per cui nelle singole biografie troviamo spesso i nomi di altri autori e ci piace evidenziarli.

Wilhelm REICH
Autore combattuto e controverso. Ebreo di nascita ma cresciuto senza dogmi, studente di giurisprudenza poi passato a medicina, tentò di coniugare psicoanalisi e politica, diventanto noto per le sue ricerche sul ruolo sociale della sessualità e sul rapporto fra autoritarismo e repressione sessuale (mediato dalla CORAZZA CARATTERIALE). Allievo di Sigmund Freud (da cui poi si distaccò in maniera significativa), militante nel partito comunista (di cui contestò i capisaldi), dovette lasciare Berlino per l’ascesa del fascismo (considerato “estrema espressione del misticismo religioso”).


Reuven FEUERSTEIN
Psicopedagogista israeliano nato in Romania, Reuven FEUERSTEIN, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, si dedicò ai bambini che avevano subito esperienze traumatiche come la sua. Fu ideatore di un metodo per sviluppare l’intelligenza di bambini con problemi di apprendimento o disturbi mentali, partendo dal presupposto che l’intelligenza non è solo qualcosa di genetico e predeterminato. Approfondì le teorie di Jean Piaget e con lui si laureò.


John WATSON
Psicologo statunitense, John Watson (1878-1958) fu il primo dottore in psicologia dell’Università di Chicago. Nutriva dubbi sul metodo introspettivo all’epoca largamente impiegato in psicologia, fu tra i fondatori del Comportamentismo. Fu allievo del funzionalista James Angell, La sua biografia è ricca di cambiamenti in ambito personale e professionale (da maestro elementare a pubblicitario).
Edward Lee THORNDIKE
Il suo nome è associato al connessionismo e ai suoi test con la problem-box (costruita per studiare il comportamento e le possibilità di apprendimento dei gatti): Edward Lee THORNDIKE (1874-1949) è stato uno psicologo statunitense che ha anticipato il comportamentismo in molti modi. A partire dalla psicologia animale si è dedicato allo studio dell’apprendimento. La sua vita è ricca di riconoscimenti e costellata di incarichi significativi in ambito accademico e associazionistico.

Arnold LAZARUS
Ultimo di quattro figli, padre di due, nacque e si formò in Sudafrica. Negli anni ’50, già prima del dottorato in Psicologia Clinica iniziò a collaborare con il suo maestro (Wolpe) nella ricerca e nell’insegnamento e negli anni ’60 arrivò negli USA: Stanford, Yale e poi Princeton. Considerato uno dei pionieri della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ha definito la terapia Multimodale e ha approfondito le ricerche su stress e coping.
Alain TURING
A 24 anni presentò in un articolo la famosa “macchina di Turing”, un progetto rivoluzionario: immediatamente in ambito militare e negli anni a venire poichè inaugurò il filone dell’Intelligenza Artificiale e dell’informatica. Instancabile studioso e ricercatore a Cambridge e Princeton, corridore solitario, incontrò una società che sfruttò il suo genio senza rispettare la sua persona.
Jean PIAGET
A 11 anni Jean PIAGET (1896-1980) scrisse il suo primo trattato. Oggi le sue teorie sono considerate tra i pilastri fondamentali della Psicologia dello Sviluppo, in particolare dello sviluppo cognitivo. I suoi 3 figli furono la sua principale fonte di ispirazione e studio. Suoi i concetti chiave di Assimilazione e Accomodamento, e degli Stadi di sviluppo.

John BOWLBY
Figlio del chirurgo ufficiale della regina d’Inghilterra, allevato da una bambinaia insieme ai suoi fratelli, John Bowlby (1907-1990) iniziò molto presto ad occuparsi della relazione madre-bambino e in particolare delle situazioni in cui le cure materne scarseggiano o mancano. La sua Teoria dell’Attaccamento lo pose in contrasto con Melanie Klein.

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Sándor FERENCZI
Medico e psichiatra ungherese, Sandor Ferenczi (1873-1933) fondò un nuovo paradigma psicoanalitico: il MODELLO RELAZIONALE. Interessato al disagio infantile, ha approfondito il tema del TRAUMA, accantonato dal suo amico Freud e pagò un nuovo “accantonamento” ma il suo lascito è notevole. Analista di Melanie Klein, scrisse un libero a 4mani con Otto Rank.

Leon FESTINGER
Nato e vissuto negli U.S.A., allievo di Kurt Lewin, Leon Festinger (1919-1989) ha introdotto nel 1957 il concetto fondamentale di dissonanza cognitiva.

Kurt LEWIN
Tra i sostenitori della Psicologia della Gestalt, Kurt Zadek Lewin (1880-1947), nato nell’allora Prussia (oggi Polonia) ed emigrato negli U.S.A., è stato pioniere della Psicologia sociale: lo studio dell’interazione uomo individuo, ovvero come le persone influenzano le opinioni e i comportamenti propri e degli altri. Tra i suoi allievi anche Leon Festinger.

Ivan PAVLOV
Premio Nobel nel 1904, Ivan Petrovič Pavlov (1849-1936) è passato alla storia insieme al suo cane. Tra i numerosi esperimenti condotti con metodi rivoluzionari, quello più significativo è diventato noto come “l’esperimento del cane di Pavlov” e gli permise di elaborare una precisa teoria riguardante il riflesso condizionato, detta anche condizionamento classico o pavloviano.

Abraham MASLOW
Cofondatore della Psicologia Umanista, Abraham Harold Maslow (1908-1970) lega il suo nome alla cosiddetta “Piramide dei Bisogni”, un modello elaborato nel 1954 per cui, benchè ogni individuo sia unico, i bisogni di tutti sono organizzati secondo una precisa gerarchia: dai bisogni Fisiologici a quelli di Sicurezza, poi quelli di Appartenenza, Stima e Autorealizzazione.
