Supporto psicologico per i cittadini colpiti dall’alluvione
Apriamo questo post con il titolo della notizia comparsa su un quotidiano online: Supporto psicologico (a Roncaglia) per i cittadini colpiti dall’alluvione.
Si parla dell’alluvione che ha colpito alcune zone della provincia di Piacenza, e in particolare la Val Trebbia e la Val Nure, nella notte tra il 13 e il 14 settembre. Si è trattato di un evento davvero tragico di cui i media hanno scritto e parlato più volte per seguire le ricerche dei dispersi oltre che per raccontare gli ingenti danni. Sui social si sono moltiplicati gli appelli per avviare i primi soccorsi e successivamente per organizzare la raccolta di fondi e di generi di prima necessità coinvolgendo tutta la provincia. Tutte le pro-loco si sono unite in una grande esperienza di mobilitazione collettiva.
Ecco, dopo le pale e le ruspe, le coperte, il cibo e la solidarietà di tutti, dopo tutte queste cose così necessarie e fondamentali, ci sembra particolarmente significativo che anche gli aspetti psicologici vengano presi in carico da qualcuno, e soprattutto da qualcuno esperto.
E ci sembra particolarmente significativo che a richiedere l’intervento degli esperti dell’associazione EMDR ITALIA sia stato un comune (il Comune di Piacenza) e che la notizia sia comparsa anche sui quotidiani locali online…chissà se i lettori sono stati incuriositi dal titolo e sono arrivati a leggere la descrizione di questa precisa tecnica?
L’Emdr – Eye Movement Desensitization and Reprocessing – è un metodo psicoterapeutico che propone un trattamento di breve durata, efficace nell’elaborazione di eventi traumatici, consigliato anche dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tale associazione è intervenuta a supporto di molti altri contesti emergenziali (terremoti de L’Aquila e in Emilia Romagna, alluvione di Capoterra, infanticidi e altre situazioni particolarmente difficili). Il team di psicologi di Emdr Italia sintetizza così il significato dell’intervento: “Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo provare a riemergere al meglio da questa terribile esperienza”.
Per chi volesse approfondire la tematica e seguire gli articoli di ricerca ecco un link: EMDRIA – EMDR International Association
EMDR
Negli ultimi anni ci sono stati più studi e ricerche scientifiche sull’EMDR che su qualsiasi altro metodo usato per il trattamento del trauma e dei ricordi traumatici. I risultati di questi lavori hanno portato questo metodo terapeutico ad aprire una nuova dimensione nella psicoterapia. L’efficacia dell‘EMDR è stata dimostrata in tutti i tipi di trauma, sia per il Disturbo Post Traumatico da Stress che per i traumi di minore entità . Nel 1995 il Dipartimento di Psicologia Clinica dell’American Psychological Association ha condotto una ricerca per definire il grado di efficacia di questo metodo terapeutico e le conclusioni sono state che l’EMDR è non solo efficace nel trattamento del Disturbo da Stress Post Traumatico ma che ha addirittura l’indice di efficacia più alto per questa categoria diagnostica.
L’EMDR è un approccio complesso ma ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici aumentandone l’efficacia. Considera tutti gli aspetti di una esperienza stressante o traumatica, sia quelli cognitivi ed emotivi che quelli comportamentali e neurofisiologici. Questa metodologia utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, per ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, provocando così una migliore comunicazione tra gli emisferi cerebrali. Si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione accelerata dell’informazione.
L’EMDR vede la patologia come informazione immagazzinata in modo non funzionale e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando avviene un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio necessario per l’elaborazione dell’informazione. Si può affermare che questo provochi il ”congelamento” dell’informazione nella sua forma ansiogena originale, nello stesso modo in cui è stato vissuto. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali non può essere elaborata e quindi continua a provocare patologie come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
I movimenti oculari saccadici e ritmici usati con l’immagine traumatica, con le convinzioni negative ad essa legate e con il disagio emotivo facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo.
Le ricerche condotte su vittime di violenze sessuali, di incidenti, di catastrofi naturali, ecc. indicano che il metodo permette una desensibilizzazione rapida nei confronti dei ricordi traumatici e una ristrutturazione cognitiva che porta a una riduzione significativa dei sintomi del paziente (stress emotivo, pensieri invadenti, ansia, flashbacks, incubi). Infatti, questa nuova forma di psicoterapia è stata rivolta inizialmente al trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress, ma attualmente è un metodo ampiamente utilizzato per il trattamento di varie patologie e disturbi psicologici.
L’EMDR è usato fondamentalmente per accedere, neutralizzare e portare a una risoluzione adattiva i ricordi di esperienze traumatiche che stanno alla base di disturbi psicologici attuali del paziente. Queste esperienze traumatiche possono consistere in:
- Piccoli/grandi traumi subiti nell’età dello sviluppo
- Eventi stressanti nell’ambito delle esperienze comuni (lutto, malattia cronica, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti)
- Eventi stressanti al di fuori dell’esperienza umana consueta quali disastri naturali (terremoti, inondazioni) o disastri provocati dall’uomo (incidenti gravi, torture, violenza).
[da www.emdritalia.it]
Disturbi da Stress
DISTURBO ACUTO DA STRESS: disturbo d\’ansia in cui la paura e i relativi sintomi iniziano subito dopo un evento traumatico e durano meno di un mese.
DISTURBO POST-TRAUMATICO DA STRESS (PTSD): disturbo d\’ansia in cui la paura e i relativi sintomi persistono a distanza di molto tempo dall\’evento traumatico.
Secondo gli studi, quasi l\’80% di tutti i casi di disturbo acuto da stress evolvono in disturbo post-traumatico da stress (Burijon, 2007; Bryant et al. 2005).
A parte le differenze tra esordio e durata, i singomi del disturbo acuto da stress e del PTSD sono pressochè identici.
- Rivivere l\’evento traumatico. Chi soffre del disturbo può essere tormentato da pensieri ricorrenti, ricordi, sogni o incubi in cui rivive continuamente l\’evento (Clark, 2005). Alcuni rivivono nella mente l\’evento in modo talmente vivico (flash-back) da essere portati a pensare che stia effettivamente accadendo di nuovo.
- Evitamento. Vengono generalmente evitate le attività che riportano alla mente l\’evento traumatico e si cerca di evitare pensieri, sentimenti o conversazioni collegati all\’evento (Marx, Sloan, 2005).
- Ridotta reattività generale. La persona prova un senso di distacco ed estraneità nei confronti degli altri o perde interesse per quelle attività che un tempo trovava piacevoli. Alcuni hanno sintomi di dissociazione o estraniamento psicologico (Marx, Sloan, 2005): si sentono confusi, hanno problemi a ricordare le cose o provano un senso di irrealtà (hanno cioè la sensazione che l\’ambiente circostantea sia irreale o strano).
- Aumentata attivazione fisiologica, ansia e senso di colpa. Può essere presente una sensazione di ipervigilanza, la persona si spaventa facilmente, ha difficoltà di concentrazione e di addormentamento (N. Breslau et al., 2005). Può essere presente un acuto senso di colpa per essere sopravvissuti all0evento traumativo, mentre altrinon ce l\’hanno fatta.
[PSICOLOGIA CLINICA – R. J. Comer, a cura di A. Granieri e F. Rovetto. De Agostini Scuola, 2013]