PJmask, un trio di talenti

L’attività di promozione fatta da Disney Junior è stata quella delle grandi occasioni, con un rullo di tamburi che ha dato il meglio di sé durante le vacanze di Natale 2015, in attesa delle prime puntate che sarebbero cominciate appena dopo l’epifania.

“PJMASK, SUPERPIGIAMINI. E’ notte in città e un coraggioso terzetto di eroi si prepara ad affrontare i cattivi affinchè non gli rovinino la giornata…”

Il claim recitava più o meno così, e mostrava l’intro della prima puntata. Una bella esca confezionata proprio bene, come accade per la promozione delle serie TV per adulti. E devo dire che anch’io ero molto curiosa di scoprire questi superpigiamini ed effettivamente i personaggi e le storie si sono dimostrate all’altezza delle aspettative. E ne parliamo qui proprio perchè è un altro bell’esempio di TV di qualità: una condizione necessaria quando si parla di TV per bambini.

E ci piace perchè fa riferimento a un tema fondamentale: il tema del TALENTO. Ciò che la letteratura internazionale definisce giftedness, letteralmente plusdotazione: qualcosa di innato che richiede di essere coltivata con impegno. Una medaglia a due facce, con punti di forza e punti di debolezza.

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I tre protagonisti sono i nuovi piccoli eredi di tutti i superereroi del passato e di tutta la tradizione fumettistica e cinematografica. L’auto di Gattoboy strizza l’occhio a quella di Batman, evocato anche dal personaggio di Gufetta, provvisto del canonico mantello volante (da buon animale notturno). La sua super-presa-rettile richiama le movenze dell’Uomoragno (Spiderman per il giovane pubblico). E poi il loro quartier generale, con un piano dedicato a ognuno di loro, accesso per ogni singolo mezzo speciale (oltre alla Gattomobile ci sono il Gufaliante e la Jekomobile), del resto il fatto che i supereroi buoni possano fare squadra è un altro elemento tipico del filone degli ultimi decenni con film per grandi  e piccoli (ad esempio Gli Incredibili, sempre by Disney).

Ma qui i protagonisti sono i bambini e il risultato è davvero riuscito, anche da un punto di vista pedagogico. Così ci si può aspettare che, in virtù del modellamento (descritto da Bandura), questi personaggi possano lasciare un segno positivo.

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Ogni puntata si focalizza su uno dei tre personaggi di cui emergono sia i punti di forzai che i punti di debolezza. Da un lato scopriamo i singoli superpoteri che li caratterizzano di notte ma anche qualche particolare dote che emerge nelle attività quotidiana: ad esempio Amalia (alias Gufetta) è bravissima a giocare a calcio.
Dall’altro scopriamo tutta una serie di punti critici, ma non si tratta di qualche strana fobia o qualche dettaglio estemporaneo. Si tratta di fenomeni che frequentemente si accompagnano alla plusdotazione, una sorta di rovescio della medaglia: ad esempio l’impulsività, la voglia di essere protagonisti, l’estrema sensibilità… tutti fenomeni che possono interferire con il raggiungimento degli obiettivi propri o del gruppo e talvolta limitare le performance o mascherare il potenziale che c’è.

Per maggiori info sulla serie e per vedere le demo di varie puntate potete visitare il sito dedicato

 

 

GIFTEDNESS e ALTO POTENZIALE

I BAMBINI AD ALTO POTENZIALE SONO….

persone che mostrano, o hanno il potenziale per mostrare, un livello eccezionale di performance, se confrontati con i loro pari, in una o più delle seguenti aree:

  • Abilità intellettiva generale
  • Specifica attitudine scolastica
  • Pensiero creativo
  • Leadership
  • Arti visive e dello spettacolo


(National Association for Gifted Children – NAGC)

Secondo le statistiche circa il 5% della popolazione di studenti risulta essere ad alto potenziale cognitivo ma purtroppo, questo NON viene sempre riconosciuto e adeguatamente supportato.

Un esempio di fenomeno negativo, legato al mancato riconoscimento dell’alto potenziale di tali bambini/ragazzi, è rappresentato dall’underachievement (discrepanza tra il rendimento scolastico di un bambino e gli indici di capacità, come il Quoziente Intellettivo; Davis e Rimm, 1989) che in molti casi produce drop-out (abbandono scolastico più o meno precoce) e/o problematiche connesse al disagio socio-relazionale.