Più Bluey per tutti

Quando ero piccola i cartoni animati venivano distribuiti con il contagocce: pochi canali li trasmettevano per qualche mezz’ora al giorno. Due o 3 ore al massimo. Qualcosa all’ora della merenda, qualcosa all’ora di cena. Stop.

L’idea di procedere con il contagocce non riguardava solo le trasmissioni ma passava anche da parte di genitori ed esperti che nutrivano qualche dubbio sull’effettiva utilità del cartoon medio che spesso non era altro che una rielaborazione di manga giapponesi (ovvero prodotti ideati per un pubblico adulto). E anche quando hanno iniziato ad arrivare i cartoni di stampo ecologista (come quelli che ci hanno fatto scoprire che esistevano bracconieri che cacciavano le foche bianche) di fatto le cose cambiavano poco. La TV rimaneva qualcosa da usare con il contagocce…. e infatti spesso si commentava “troppa TV…” con rassegnazione,come a riconoscere che quella fosse la causa di certi comportamenti poco simpatici tra bambini e ragazzi (vi suona familiare?)

Oggi non è più così! Oggi esistono alcuni cartoni che andrebbero prescritti come la Vitamina K ai neonati!

Ok, questi rappresentano delle punte di diamante, delle teste di serie. Non sono certo rappresentativi del mercato dell’entertainment in generale… ma esistono davvero alcune chicche che andrebbero prescritte non solo ai bambini ma anche ai genitori. Perchè riescono ad aprirci gli occhi su nuovi modi di affrontare la quotidianità.

Questi piccoli gioielli di comunicazione compaiono come i bucaneve, quando meno te lo aspetti. E non sempre vengono notati dal grande pubblico, anzi spesso purtroppo passano un po’ in sordina e il merchandising non li sceglie, non li amplifica. Eppure, meriterebbero davvero di essere distribuiti a tappeto. Anche nelle scuole! E anche nelle scuole genitori, se esistessero 😉

Una di queste best-practice che merita di essere vista (senza preoccuparsi troppo delle dosi) è un cartone lanciato da Disney Junior nelle vacanze di Natale 2019. La serie si chiama Bleuy, come il nome del protagonista che è la primogenita di una famiglia di cagnolini. Si ispira al mondo animale come la celeberrima Peppa Pig ma è in grado di far sorridere e di far pensare, in un modo tutto nuovo, con un mix veramente piacevole ed efficace

Ingredienti: empatia, divertimento, contatto, gioco, regole, disciplina sensibile, affetto, fantasia.

Ogni puntata presenta una situazione di quotidianità familiare, con tutte le problematiche tipiche di una famiglia con bambini. E ogni volta osserviamo questi cuccioli che crescono un pochino, sviluppando nuove consapevolezze e competenze grazie al supporto (scaffolding) dei genitori, senza che manchino gli errori ma nemmeno il divertimento.

In un certo senso i protagonisti sono i genitori in quanto catalizzatori dello sviluppo della storia. E la cosa bella è che possono diventare catalizzatori anche di dinamiche nuove fuori dallo schermo perchè propongono più di uno spunto utile da mettere in pratica per affrontare le tante problematiche che ogni giorno sorgono in una casa con bambini.

Un meraviglioso tentativo di divulgazione psico-pedagogica o forse addirittura di moral suasion dato che c’è il marchio del governo Australiano (la produzione è australiana). Di sicuro c’è che ha ricevuto una candidatura agli Emmy Kids Awords come raccontano sul Guardian in una recensione molto precisa.

Alcuni episodi sono disponibili su youtube e sono un buon antipasto dei temi e delle modalità che caratterizzano la serie:
1) Papà robot (un episodio in cui il papà e poi la mamma si mettono in gioco a 360°)
2) Babbo veranda (molto interessante il modo in cui si rispetta la magia del Natale facendo comunque un passo avanti rispetto al classico binomio premio/punizione… come dire che si supera il comportamentismo per arrivare al socio-costruttivismo 😉
3) L’invasione dei mini ippopotami (uno speciale tributo al gioco simbolico!)

Altri meritano sicuramente di essere cercati (in inglese si trovano anche online) come la puntata della spiaggia (molto poetica ) e della discarica (geniale il modo in cui il papà riesce a “scaricare” i disegni in una maniera convincente anche per la loro autrice… dopo un poco efficace “ne fai tanti…”).



Vi state chiedendo quali erano le altre perle per bambini? Secondo me risalgono a qualche anno fa… sicuramente la serie dei Pigianimali e quella di Daniel Tiger.

Poi