Il diritto alle emozioni

Condivido una recente intervista a Giorgia Minotti – direttore tecnico capo psicologo della Polizia di Stato, in servizio presso la questura di Milano – per sottolineare un passaggio che spero diventi fondamentale per tutti noi adulti – genitori, docenti, psicologi, educatori ma non solo… – all’inizio di questo nuovo anno scolastico:

Lasciamoli piangere. Ma anche ridere, arrabbiarsi, maschi e femmine senza distinzioni.

In realtà le parole e le frasi da citare sarebbero tantissime ma parto da qui, in particolare da quel “maschi e femmine senza distinzioni” perchè troppe volte mi capita di sentire adulti che fondamentalmente impediscono ai bambini-maschi di manifestare le proprie emozioni e/o di provarle di per sè.

Quante volte di fronte a qualche frustrazione/delusione o a qualche caduta abbiamo sentito dire qualcosa tipo “non piangere tu sei un maschio e i maschi non piangono, vai a giocare” ?

Troppe.

Perchè un bambino di 3/4/5 anni (l’età della scuola dell’infanzia) non potrebbe piangere se sente le lacrime salire negli oggi? E perchè una bambina sì?

Perchè la regolazione emotiva dovrebbe fare distinzioni di genere?

“Imparare a gestire le emozioni fin da piccoli”, è il primo fondamentale passo secondo la poliziotta psicologa. “I bambini, per questo, devono essere più liberi di esprimersi: le lacrime servono per sapere gestire future frustrazioni.

E quali sono i rischi della mancanza di una simile educazione?
Provate a leggere l’intervista per intero sul sito di adnkronos.com

Per approfondimenti citiamo anche un bell’articolo comparso sulla stampa qualche tempo fa